Oggi i miei amici argentini festeggiano il giorno dell’amico: che bello celebrare l’amicizia. Forse il sentimento più puro e profondo che ci unisce alle altre persone e le fa diventare pilastri della nostra vita: vivere insieme a loro i nostri giorni più belli e averli al nostro fianco nei momenti di maggiore tristezza, senza che siano necessarie parole.
Per celebrare questo giorno, voglio condividere con te che mi stai leggendo una bellissima storia che sta circolando sui social network e di cui non conosco l’autore.
Ti regalo questa bellissima storia e ti ringrazio di essere nella mia vita.
Grazie, grazie, e grazie.
Il mio amico non è tornato dal campo di battaglia, signore. Chiedo il permesso di andare a cercarlo” – disse un soldato al suo tenente.
«Permesso negato», rispose l’ufficiale, «non voglio che rischi la vita per un uomo che probabilmente è morto.»
Il soldato, ignorando il divieto, uscì e un’ora dopo tornò ferito a morte, portando il corpo dell’amico.
L’ufficiale era furioso: te l’avevo già detto che era morto! Dimmi, valeva la pena andarci per riportare indietro un cadavere?
E il soldato rispose: «Certo, signore! Quando l’ho trovato, era ancora vivo e ha potuto dirmi: ‘Ero sicuro che saresti venuto!'»
“UN AMICO È QUELLO CHE VIENE QUANDO TUTTI SE NE SONO ANDATI”