Ci sono momenti in cui sento il bisogno di scrivere, in cui ci sono parole dentro di me che vogliono uscire. Non so quali saranno le parole, non lo so finché non ho finito di scrivere. Recentemente mi è successo di nuovo e ne sono scaturiti dei «quasi versi» in cui parlo con mio padre. Scrivere è molto curativo e lo consiglio sempre ai miei pazienti. Scrivere questi «quasi versi» è stato curativo per me e voglio condividerli con voi che mi leggete.
A volte
Lo sai papà?
a volte mi sento stanco
quasi privo di gioia
Quasi senza voglia di nulla.
Mi chiedo in quei momenti
se la mia vita ha davvero un senso
e non riesco a trovare una risposta.
Ma soltanto a volte.
Lo sai papà?
A volte mi sembra di volare
Posso sfiorare il cielo con le mie mani.
Mi sento allora padrone del mondo, dell’universo, della vita.
Ma soltanto a volte.
Lo sai papà?
A volte provo nostalgia per qualcosa che è stato
o qualcosa che avrebbe potuto essere
Ma che alla fine non fù.
E vorrei poter tornare indietro nel tempo
rivivere momenti felici
ed evitare alcuni errori.
Ma soltanto a volte.
Lo sai papà?
A volte, a volte soltanto, mi rammarico di aver deluso coloro che
si fidavano di me.
Mi rammarico anche per la fiducia data via
in coloro che mi hanno deluso.
Ma soltanto a volte.
Lo sai papà?
A volte io sono le onde del mare
che battono nel mio cuore,
Io sono gli uccelli che svolazzano nel cielo,
O sono una foresta di abeti neri
Sul fianco di una montagna
ma soltanto qualche volta
Lo sai papà
Ogni giorno immagino che il tuo cuore non si sia mai spezzato
Che non sei morto quando avevo solo tredici anni.
Immagino che, nascosto, tu eri al mio fianco
e mi proteggevi
Mi guidavi, , mi accompagnavi sorridendo.
Ma soltanto tutti i giorni.