Santa Lucia ed il bimbo dello scatolone 🇮🇹 (Ita)

Santa Lucia: domani si festeggia questa santa e, nella mia amata Verona è un giorno speciale. A Verona è Santa Lucia che si occupa di portare i doni ai bambini, prima che arrivino Babbo Natale o la Befana. Non potete immaginare l’illusione con cui i bambini aspettano questo giorno.

Santa Lucia la santa dei ciechi

Quante lettere ho scritto alla Santa! a proposito, non ci credrete ma la Santa mi rispondeva e, vista la sua scrittura, era evidente che non era piú giovane e che le tremavano le mani. Inoltre, pochi giorni prima, ci ricordava l’imminenza del suo arrivo facendo cadere dal cielo dei regalini: monete di cioccolato, caramelle, trombette di plastica …
Non vedevo l’ora che arrivasse quella data speciale, e nell’attesa ero sempre in compagnia di mio fratello che, tra l’altro, era bravissimo ad imitare la scrittura di Santa Lucia: mio fratello Mario (lo chiamavo e lo chiamo tuttora Marione) è una persona proprio speciale.

I bambini, la notte del 12 dicembre, andavamo a letto molto presto.
Mia madre mi aveva spiegato che Santa Lucia non voleva che nessun bambino la vedesse quando scendeva dal cielo coi doni, mi diceva che ai bambini che avevano provato a guardarla aveva gettato la sabbia negli occhi. Cosa mi sarebbe successo se coi nervi che avevo mi fossi svegliato e, senza volerlo, avessi visto la Santa? Io, che ero un bambino buono e obbediente, non volevo che la Santa Lucia mi gettasse la sabbia, così un anno chiesi a mia madre di lasciarmi dormire con uno scatolone di cartone che mi copriva la testa.
Quel bimbo dello scatolone è cresciuto, eppure ricorda ancora la sua Santa preferita e oggi vuole scriverle una letterina, chiedendole che esaudisca alcuni desideri.

«Cara Santa Lucia, se quest’anno mi sono comportato bene o male, non sta a me dirlo: ma sono sicuro di aver sempre fatto del mio meglio. C’è un regalo che mi piacerebbe ricevere da Te: sei la protettrice dei ciechi e ti chiedo di darmi occhi nuovi per vedere.

occhi

Perché a volte sono cieco e non vedo chiaramente ció che succede nel mio cuore o in quello dei miei vicini, dei miei fratelli, dei miei amici.
Ho bisogno di occhi nuovi, perché voglio vedere, vedere chiaramente: vedere le mie luci e le mie ombre, vedere cosa posso migliorare. Voglio avere occhi per la tristezza dei poveri, delle persone sole, dei malati, delle persone dimenticate. Voglio occhi che sappiano vedere le ingiustizie, la violenza, le guerre. Voglio anche occhi per saper vedere l’amore, la speranza e la gioia: fà in modo che veda sempre tutto il bene che c’è in questo mondo, le persone generose e impegnate, che veda il sole e le altre stelle. Voglio occhi che vedano il mare e la montagna, il sorriso di un bambino ed il canto degli uccelli.

Cara Santa, grazie per esserti sempre ricordata di noi e per avermi sempre accompagnato nel mio cammino. Prometto che non cercherò di guardarti quando porterai (perché so che lo farai) questi nuovi occhi. Ma, te ne prego, se mi dovessi svegliare, ti chiedo di non buttarmi addosso sabbia, perché non ho scatole di cartone in casa.

Carlo, il bimbo dello scatolone

Carlo De Amicis, il tuo psicologo a Málaga, Jaén e ON LINE

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