– Papà, ho tanto sonno. Ma prima di andare a dormire parlami della povertà, che la mia maestra vuole che scriva un tema su questo argomento e non so cosa scrivere.
– Sai Annina, mi chiedi di parlarti della povertà: è un argomento molto difficile. Molti libri sono stati scritti sulla povertà, ed io solamente ti racconterò una storia. Ascolta:
«Su un pianeta molto lontano, e di cui non voglio ricordare il nome, non molto tempo fa ci fu una grande pandemia: molte persone morIvano e i paesi più colpiti chiesero aiuto agli altri. Purtroppo, alcuni paesi non furono in grado di aiutare, perché erano paesi talmente poveri che lo unico che possedevano erano soldi.
Per fortuna che, su quel pianeta lontano c’erano anche paesi i cui cuori erano ricchi di amore e solidarietà, paesi che davano anche ciò che non avevano, e tra l’altro con gioia: che fortuna.
Alla fine della pandemia, i paesi che avevano sofferto di più a causa di quella terribile malattia resero onore ai loro defunti e ai numerosi eroi anonimi che, con grandi sforzi e sacrifici, avevano contribuito a fermare la pandemia.
Pensarono anche di organizzare una grande festa, per celebrare il ritorno alla normalità. Tuttavia, si resero conto che non sarebbe stato giusto celebrare una simile festa senza prima aiutare i loro fratelli più poveri a uscire dalla miseria e a vivere, alla fine, nella stessa abbondanza di loro.
Si sono quindi incontrati per aiutare i paesi che, essendo così poveri, non erano stati in grado di aiutarli. Per questo motivo, i popoli di tutto il pianeta inviarono una grande carovana, con migliaia di camion carichi di affetto, perdono, amore, gioia e solidarietà.
I poveri ne avevano davvero bisogno, per raggiungere la vera abbondanza.
Fecero anche una grande riunione di preghiera, per chiedere al loro Dio di aiutare quei poveri a uscire da quella terribile miseria.
– Pregarono, cantarono, ringraziarono, perdonarono e benededissero per un’intera settimana.
Nessuno sa se fu il loro Dio o cosa successe realmente, ma i libri di storia ci insegnano che le loro richieste furono esaudite.
All’improvviso, i poveri videro che, sulla cima di una grande montagna, c’era la più grande quantità di amore, gioia e gratitudine mai vista.
Perciò iniziarono a salire, coi loro zaini traboccanti di soldi, ma quegli zaini erano troppo pesanti e per questo motivo li dovettero abbandonare. Alla fine, riuscirono a salire fino alla cima della montagna. Tutti gli altri popoli andarono con loro. Lì si presero per mano e, fecero un girotondo mentre, cantavano l’inno alla gioia. Fu un grande giorno per il pianeta: un grande arcobaleno apparve in cielo, un arcobaleno con migliaia di colori mai visti prima. »
– Mi sembra una storia molto bella, papino. Grazie per avermela raccontata: io pensavo che i poveri fossero le persone che hanno pochi soldi, ma ora ho imparato che non è così
– Esatto, tesoro, i poveri sono persone per le quali tutti i milioni che hanno non sono mai sufficienti, ne vogliono di più e tutto ciò che possiedono non gli basta per poterlo condividere: loro pensano che se possiedono più denaro è perché sono persone migliori delle altre e giudicano gli altri da ciò che possiedono, dagli abiti che indossano e non sanno vedere le anime delle persone. Vivono per accumulare e con la paura che qualcuno possa rubar loro il loro presunto tesoro. Poverini, che male vivono nelle loro ville lussuose.
– Aiuteremo queste persone povere, papà?
-Certo, perché senza saperne il perché, soffrono molto, e sono anche loro nostri fratelli.
– Fratelli?
-Sì, figlia, sono fratelli senza memoria, ma fratelli. Ogni persona che soffre, abbia o meno denaro, è un fratello che dobbiamo aiutare, e facendo così diventeremo molto più ricchi, più ricchi e più felici.
– Sei un papà diverso dagli altri, mi insegni molte cose: ti voglio un sacco di bene.
