Felice solitudine: ci sono momenti in cui, a causa delle circostanze della vita, dobbiamo passare da soli la vigilia di Natale e Natale: quando cio accade a me, mi sento triste.
Quest’anno è ció che mi succederà: ho provato una tristezza molto dolorosa per alcuni giorni. Questo fino a stasera, quando ho deciso di finire di dipingere un presepe che ho iniziato all’inizio di novembre.
Nel fare ciò, ho sentito che non c’era motivo di essere tristi: questo bambino aveva scelto di nascere in una stalla, dopo essere stato respinto: in una stalla e non in un grande palazzo. Voleva insegnarci che anche la nostra solitudine, il nostro dolore, la nostra ansia hanno un significato. Iniziando la sua vita terrena in una mangiatoia e finendo su una croce, accese la luce della speranza.
A noi umani sarebbe piaciuto che fosse venuto un guerriero grande, forte e vittorioso. Ma ci é stato dato un bambino che sussurra nella stalla «Non aver paura, perché sono con te ogni giorno fino alla fine del mondo».
Quindi se in questi giorni non possiamo avere vicine persone che amiamo di più, non dobbiamo essere triste: questo bellissimo bambino si unisce a noi nella nostra solitudine.